Il CdM approva Codice degli Appalti

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Codice degli Appalti giovedì 3 marzo 2016.

Ecco i temi discussi dai Ministri:

  • regole per il sottosoglia
  • nuovi poteri dell’Anac
  • qualificazione delle imprese
  • centralizzazione delle committenze
  • definizione del rischio operativo nell’ambito del project financing

Il nuovo codice prevede un profilo innovativo relativamente al massimo ribasso, “che resterà solo per casi assolutamente marginali e ben normati”.
Anche se gli appalti verranno assegnati in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ci si concentrerà più sulla qualità anziché sul prezzo più basso. Il rischio operativo sarà in capo al soggetto privato e lo Stato non sarà obbligato a ripianare perdite su rischi assunti dai privati.
L’Anac avrà nuovi compiti e conserverà tutti i poteri regolatori, un potere sanzionatorio rafforzato verso le Soa (società organismo di attestazione) e la possibilità di applicare diverse sanzioni pecunarie e amministrative per colpirne le distorsioni, mentre al governo rimarrà la funzione di programmazione degli investimenti. La Cabina di Regia è l’Organo nazionale di riferimento per la cooperazione con la Commissione europea per quanto riguarda l’applicazione della normativa in materia di appalti pubblici e di concessioni.
La progettazione assume un ruolo fondamentale e si articola in tre livelli (per limitare il numero di varianti di progetti, i tempi e i costi):

  • progetto di fattibilità
  • progetto definitivo
  • progetto esecutivo

Il nuovo assetto prevede il «coordinamento con la normativa vigente in materia di rating di legalità», e l’istituzione di «un sistema reputazionale delle stazioni appaltanti teso a valutarne l’effettiva capacità tecnico-organizzativa sulla base di di parametri oggettivi e criteri di qualità, efficienza e professionalizzazione delle stesse».
Questa prima fase non corrisponde però al testo definitivo del Codice degli Appalti: il testo approvato dal CdM deve passare per il Consiglio di Stato, poi dalla Conferenza unificata e dalle Commissioni parlamentari competenti.
Il testo definitivo del Codice Appalti deve essere approvato entro la scadenza fissata, cioè il 18 aprile.

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