Il Rating di Legalità è una misura premiale che, dal 2012, è a disposizione delle imprese italiane che si attengono ad un comportamento etico in ambito aziendale.
In pratica, il Rating è un riconoscimento misurato in “stellette”, da un minimo di una a un massimo di tre che indica il rispetto della legalità da parte delle imprese richiedenti e viene attribuito dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) in raccordo con i Ministeri di Giustizia e dell’Interno.
Una volta ottenuto, il Rating può portare alle imprese vantaggi in sede di:
- concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario;
- partecipazione a bandi emessi dalle Pubbliche Amministrazioni.
Possono richiedere l’attribuzione del rating le imprese operative in Italia che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta e che siano iscritte al Registro delle imprese da almeno due anni, inoltrando l’apposito Formulario, per via telematica, all’indirizzo dell’Agcm.
Le Pubbliche Amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese, tengono conto del rating di legalità a esse attribuito, prevedendo almeno uno dei seguenti sistemi di premialità:
a) preferenza in graduatoria;
b) attribuzione di punteggio aggiuntivo;
c) riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.
In particolare, sono recentissimi due bandi emessi per Roma Capitale, in cui il Rating di legalità appare come criterio premiale:
il Bando per il “Completamento della riqualificazione del selciato di piazza-venezia e Piazza Aracoeli” prevede una premialità computata in 7 punti su un totale di 60 per le entità partecipanti ed in possesso del Rating di legalità;
il Bando roma_capitale relativo all’affidamento del progetto “Casa famiglia per persone con disabilità” prevede una premialità computata in 9 punti su un totale di 80 per le entità partecipanti ed in possesso del Rating di legalità.
Sempre più aziende richiedono ed ottengono il Rating, anche a fronte dei benefici spendibili con le Pubbliche Amministrazioni e gli Istituti di Credito.
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