Rating di Legalità: cos’è, come ottenerlo e a cosa serve

Aggionamento: marzo 2022

Il tema della prevenzione e del contrasto della corruzione sta acquisendo sempre più importanza per il nostro Paese. Transparency International – associazione contro la corruzione – si occupa di misurare l’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) nel settore pubblico e nella politica in 180 Paesi nel mondo.

Nel 2020, l’Italia, era posizionata al 52° posto nel mondo su 180 Paesi totali, confermando il punteggio ottenuto nel 2019 (ma con una posizione inferiore in graduatoria). Nel 2021 l’Italia è salita di ben dieci posizioni, classificandosi al 42° posto nel mondo, con un punteggio di 56 su 100 (tab. 1), guadagnando quindi tre punti rispetto all’anno precedente.

Dal 2012 ad oggi, il nostro Paese è cresciuto in classifica di 14 punti ed il CPI 2021 segna una spinta importante al suo avanzamento, collocandosi inoltre al 17° posto (rispetto al 20° posto nello scorso anno) su 27 Paesi Membri dell’Unione Europea. Tra questi, si riconfermano come Paesi più virtuosi la Danimarca, Finlandia e Nuova Zelanda con 88 punti.

La credibilità internazionale dell’Italia, la quale si è particolarmente rafforzata in quest’ultimo anno, ha influito molto sul clima generale di fiducia. Tale clima, è stato inoltre sostenuto dagli sforzi espressi da parte di numerosi stakeholder del settore privato e della società civile nel promuovere i valori della trasparenza, dell’anticorruzione e dell’integrità.

L’impegno per la trasparenza e per la prevenzione alla corruzione è da considerare come un elemento essenziale per garantire un processo duraturo, anche in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La percezione di una trasparenza maggiore nell’agire pubblico e collettivo è altro elemento essenziale per questa crescita.

Lo sviluppo di nuovi strumenti, l’impegno delle Istituzioni e degli Enti per la lotta alla corruzione e per la promozione della trasparenza, costituiscono e costituiranno il volano per il conseguimento di risultati ancor più lodevoli per il nostro Paese e per realizzare i piani previsti nelle missioni del PNRR. Uno di questi strumenti si concretizza proprio nel Rating di Legalità, istituito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nel 2012.

In questo articolo andremo ad approfondire dettagliatamente il mondo del Rating di Legalità.

Verranno affrontati i seguenti argomenti:

  • AGCM e Rating di Legalità: cos’è?
  • Elenco società con il Rating di Legalità
  • Il Regolamento alla base del Rating di Legalità
  • Come richiedere il Rating di Legalità: il formulario dell’AGCM 
  • A cosa serve il Rating di Legalità
  • Attribuzione del punteggio Rating di Legalità

Ratingdilegalita.it

AGCM e Rating di Legalità: cos’è?

Il Rating di Legalità è uno strumento, attivo dall’inizio del 2013, realizzato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che premia quelle aziende che rispettano la legge, che sono trasparenti e che operano secondo sani principi etici.

Si tratta di un’attestazione, rilasciata dall’AGCM stessa, che indica il livello del rispetto della legalità e della corretta ed etica conduzione del proprio business.

È possibile richiederle il Rating di Legalità all’AGCM mediante la compilazione di un apposito Formulario online in continuo aggiornamento. Il riconoscimento viene valutato attraverso un punteggio compreso tra un minimo di una “stelletta” e un massimo di tre “stellette”.  La prima stella viene raggiunta dalle aziende che rispettano tutti i requisiti normativi cogenti. Per i punteggi aggiuntivi, invece, servono strumenti volontari quali il Modello 231, attività di Responsabilità Sociale d’Impresa etc.

Permette di ottenere vantaggi, riconosciuti dalla legge (si tratta del Decreto Mef-Mise n. 57 del 20 febbraio 2014), sia nei rapporti con gli Istituti di Credito che con le Pubbliche Amministrazioni.

Durata del Rating di Legalità

Il Rating ha una durata di due anni e per ottenerlo è necessario che l’impresa abbia:

  • Sede operativa in Italia;
  • Fatturato pari o superiore a due milioni di euro, riscontrabile dall’ultimo bilancio depositato;
  • Iscrizione nel Registro delle Imprese o nel R.E.A. (Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative) da almeno 2 anni precedenti alla data in cui si è fatta la domanda di ottenimento Rating;
  • Conformità ad ulteriori requisiti sostanziali normativi ed extra normativi.

L’impresa inoltre per conseguire le stellette deve dimostrare il rispetto di una serie di requisiti sia normativi che extra normativi (quindi volontari).

Elenco Società con il Rating di Legalità

Ad oggi, oltre 8.500 imprese hanno richiesto il Rating e il numero è in continuo aumento. L’elenco delle società che lo hanno ottenuto è pubblico e consultabile al link: https://www.agcm.it/competenze/rating-di-legalita/elenco-rating

Il Regolamento alla base del Rating di Legalità

Il Rating di Legalità è entrato in vigore il 2 gennaio 2013. È stato introdotto dal Decreto Legge 24 gennaio 2012 n. 1, cd. ‘Decreto Liberalizzazioni’, poi modificato con la relativa legge di conversione: Legge 24 marzo 2012, n. 27 ‘Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività’, per essere poi perfezionato e cristallizzato nel nostro ordinamento con la Legge 18 maggio 2012, n. 62 di conversione del c.d. ‘Decreto commissioni bancarie’ (Decreto Legge 24 marzo 2012, n. 29). L’AGCM ha adottato, con Delibera n. 24075 del 14 novembre 2012, il Regolamento di attuazione (revisionato a giugno, luglio, dicembre 2014 e settembre 2016), che chiarisce i requisiti e la procedura di attribuzione del Rating.

L’8 aprile 2014 è entrato in vigore il decreto ministeriale attuativo (decreto 20 febbraio 2014, n.57), con cui vengono individuate le modalità effettive in base alla quali si tiene conto del Rating di Legalità per le imprese.

A maggio 2016 il Rating di Legalità è entrato anche nel Codice degli Appalti come criterio premiale per le imprese che lo hanno ottenuto.

A ottobre 2017 il Rating di Legalità è entrato nel Registro delle Imprese, presente come informazione in tutte le visure camerali delle Società.

A maggio 2018 è stata pubblicata la Delibera AGCM n. 27165 – Regolamento attuativo in materia di rating di legalità.

Gli aggiornamenti normativi si trovano al link: agcm.it/competenze/rating-di-legalita/normativa 

Come richiedere il Rating di Legalità: il formulario dell’AGCM                                                     

L’impresa che dimostra il rispetto dei requisiti minimi (Sede operativa in Italia; Fatturato pari o superiore a due milioni di euro all’ultimo bilancio depositato; Iscrizione nel Registro delle Imprese o nel R.E.A. da almeno 2 anni precedenti alla data in cui si è fatta la domanda di ottenimento Rating) può fare richiesta di Rating all’AGCM mediante apposito Formulario compilabile direttamente sul sito dell’Autorità. Una volta effettuato l’accesso alla piattaforma dedicata (Piattaforma Web Rating), va compilato il formulario online e inviato.

L’AGCM compie tutte le verifiche necessarie per appurare il rispetto dei requisiti indicati sotto forma di autocertificazione dall’azienda e nell’arco di 60-120 giorni, se le verifiche hanno dato esito positivo, rilascia comunicazione all’azienda di avvenuto ottenimento del Rating, iscrivendola in un apposito database telematico consultabile pubblicamente all’interno del sito dell’Autorità. Se le verifiche hanno dato esito negativo, l’Autorità non rilascia il Rating all’azienda, comunicandole le motivazioni ostative al rilascio.

A cosa serve il Rating di Legalità

Il Decreto Mef-Mise n. 57 del 20 febbraio 2014, individua i benefici che Pubbliche Amministrazione e Istituti di Credito devono concedere alle aziende dotate di Rating di Legalità.

Con le Pubbliche Amministrazioni

Per quanto concerne i finanziamenti da parte della P.A., il sistema di premialità prevede che le imprese siano:

  • Preferite in graduatoria
  • Avvantaggiate da un punteggio maggiore rispetto alle altre
  • Premiate mediante riserva di una quota delle risorse finanziarie allocate

Il Rating è stato inserito anche all’interno del Nuovo Codice Appalti. In particolare sono presenti specifici articoli che citano il Rating come criterio premiale. Citiamo i più importanti:

  • 93: si specifica che “nei contratti di servizi e forniture, l’importo della garanzia e del suo eventuale rinnovo è ridotto del 30 per cento” per le imprese in possesso di Rating di Legalità.
  • 95: si specifica che “le amministrazioni aggiudicatrici indicano nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito, i criteri premiali che intendono applicare alla valutazione dell’offerta in relazione al maggior rating di legalità dell’offerente”. Il Rating quindi è e sarà sempre più un criterio in base al quale la PA darà un punteggio aggiuntivo nella valutazione delle domande.

Con gli Istituti di Credito

Per quanto concerne invece la concessione del credito da parte delle banche, il sistema di premialità prevede che:

  • le banche riconoscono alle imprese in possesso di Rating una riduzione nei tempi delle pratiche di istruttoria;
  • le banche riconoscono alle imprese in possesso di Rating una riduzione nei costi delle pratiche di istruttoria;
  • le banche considerano il Rating nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione, ove se ne riscontri la rilevanza  rispetto all’andamento del rapporto creditizio.

Ad oggi numerosi bandi pubblici della PA presentano benefici per le imprese in possesso di Rating e numerosi istituti bancari hanno già inserito all’interno dei propri fogli informativi condizioni migliori di credito per le imprese dotate di Rating di Legalità.

Attribuzione del punteggio Rating di Legalità

Questo Rating prevede tre livelli di adesione: da un minimo di 1 stelletta, a cui si arriva rispettando tutti i requisiti normativi cogenti, a un massimo di 3 stellette a cui si arriva avendo determinati requisiti volontari stabiliti dall’Autorità stessa, quali, ad esempio il Modello 231.

Sono previsti inoltre punteggi intermedi tra una stella e l’altra. In base agli strumenti che si possiedono, infatti, si possono ottenere punteggi quali una stella e un più (*+) o una stella e due più (*++) oppure due stelle e un più (**+) o due stelle e due più (**++).

Attenzione però, perché i livelli intermedi non vengono considerati nei requisiti premiali.

Approfondisci all’articolo: Quale livello di Rating di Legalità mi conviene ottenere?


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Aggiornamento: marzo 2022

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