Il Rating di Legalità rende più convenienti i finanziamenti: i dati ufficiali emessi dalla Banca d’Italia per l’anno 2015 mostrano che il patentino di legalità rilasciato dall’AGCM – Autorità Antitrust ha permesso alle imprese virtuose di ottenere condizioni migliorative sul credito in 626 casi.
Questi casi rappresntano circa il 45% del totale delle aziende che, avendo richiesto ed ottenuto il Rating, avevano successivamente richiesto un finanziamento agli istituti di credito.
Secondo Bankitalia, nel corso del 2015, le imprese dotate di rating di legalità, che hanno domandato e ottenuto un finanziamento presso il sistema bancario, sono state 1.378 e, per 626 di queste il rating di legalità ha generato benefici sotto forma di:
- migliori condizioni economiche nella concessione dei finanziamenti
- inferiori tempi e costi di istruttoria.
Per le restanti 752 imprese affidatarie il rating di legalità non ha generato benefici e tale condizione è imputabile a due diversi aspetti:
- in 371 casi ciò è riconducibile alla mancata o incompleta presentazione della documentazione sul rating da parte delle imprese;
- in altri 307 casi è risultato ininfluente perché le condizioni effettivamente applicate dalle banche erano migliori o coincidenti con le condizioni associate al rating di legalità.
Nel corso dello stesso anno 73 imprese, pur munite di rating di legalità, non hanno ottenuto un finanziamento poiché, nella maggior parte dei casi, si trattava di soggetti economici caratterizzati da insufficiente merito creditizio.
In linea generale, ogni anno, Bankitalia avvia un’indagine sul sistema bancario italiano relativamente allo strumento del Rating.
Tutti gli istituti di credito sono tenuti a trasmettere a via Nazionale il questionario d’indagine sull’utilizzo del rating legalità nelle pratiche di concessione degli affidamenti in virtù del regolamento Mef che richiede alle banche di trasmettere alla Banca d’Italia, entro il 30 aprile di ogni anno, una relazione sui casi in cui il rating di legalità non ha influito sui tempi di istruttoria o sulle condizioni economiche di erogazione dei prestiti, illustrandone le ragione sottostanti.
Esso inoltre attribuisce alla Banca d’Italia il compito di pubblicare annualmente, a fini statistici, dati aggregati relativi ai casi di omessa considerazione del rating di legalità.
Tra le informazioni richieste le banche dovranno comunicare:
- il numero di domande di finanziamento giunte da imprese munite di rating di legalità nel corso del 2014 e relativo numero di domande accolte;
- relativamente alle domande accolte, il numero di casi in cui il rating di legalità ha prodotto benefici per l’imprenditore in termini di tempi, costi e condizioni economiche;
- sempre con riguardo alle domande accolte, il numero di casi in cui il rating di legalità non ha prodotto benefici per l’imprenditore.
Il questionario viene redatto dalle società capogruppo.
Dotarsi di Rating, dunque, si dimostra una scelta economicamente conveniente, oltre che proficua dal punto di vista reputazionale.
State pensando di chiedere il Rating ma non sapete come muovervi?
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