Appalti e legalità al centro del protocollo d’intesa siglato fra il Comune di Modena e i sindacati confederali
L’obiettivo è anticipare e rafforzare strumenti a garanzia della legalità, della trasparenza e del contrasto alle infiltrazioni di stampo mafioso.
Mancano ormai pochi giorni all’approvazione in via definitiva della riforma del Codice degli Appalti; nel frattempo, segnali incoraggianti giungono dal Comune di Modena, che ha sottoscritto, insieme ai sindacati confederali, un Protocollo d’intesa in materia di appalti, legalità, trasparenza, responsabilità sociale.
L’obiettivo comune è rafforzare rafforzare gli strumenti e i modelli organizzativi a garanzia della legalità, della trasparenza, e del contrasto alle infiltrazioni mafiose, che possono anche accertare la regolarità del lavoro e la tutela dell’occupazione.
Il Protocollo sancisce l’impegno ad appurare la fattibilità di una Centrale unica di committenza di carattere provinciale, volta a limitare la discrezionalità delle stazioni appaltanti e a prevenire fenomeni di corruzione o di infiltrazioni mafiose, garantendo nel contempo l’efficienza delle procedure.
La Prefettura verrà coinvolta nella misura in cui si prevedono un aggiornamento del Protocollo sottoscritto nel 2011 e l’individuazione di modalità operative finalizzate alla semplificazione delle procedure amministrative, alla verifica dell’iscrizione alla white list delle imprese operanti nei settori a più alto rischio di infiltrazione mafiosa.
Così come prevede la riforma del Codice degli Appalti, negli appalti di servizi alla persona,verrà previsto quale unico criterio di aggiudicazione quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, mentre nei documenti di gara il Rating di legalità delle imprese sarà inserito come fattore premiante, sollecitando le autorità competenti a prevederne il rilascio anche per le imprese con un fatturato inferiori ai due milioni di euro.
I bandi di gara che seguiranno, metteranno in risalto la necessità di presentare requisiti qualitativi e reputazionali, di incentivare la partecipazione delle piccole e medie imprese attraverso l’adozione della politica dei lotti funzionali autonomi.
I sindacati confederali si impegnano a collaborare per lo sviluppo del progetto di integrazione delle banche dati finalizzata al potenziamento delle attività di monitoraggio, prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità economica.