Oggi vogliamo analizzare il costo implicito di una impresa a non possedere il Rating di Legalità.
Come già sappiamo, il Rating è uno strumento realizzato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che premia quelle aziende:
- che rispettano la legge;
- che sono trasparenti;
- che operano secondo sani principi etici.
Nel corso degli anni (non dimentichiamoci che il Rating è attivo dall’anno 2013) il numero delle imprese è considerevolmente aumentato, basti pensare che per il 2018 si stima che le richieste rispetto al 2017 aumenteranno del 40%.
Perché un numero considerevole di imprese vuole ottenere il Rating di Legalità?
Le ragioni possono essere diverse. Proviamo ad elencarne qualcuna:
PRIMO: ci siamo trovati ad assistere imprese che volevano ottenere il Rating per avere un beneficio di immagine o competitivo. Specialmente per le imprese che lavorano con i mercati esteri, infatti, il Rating è considerato una fattore di prestigio nei rapporti con i partner stranieri, molto sensibili ai temi della legalità e della buona governance, perché appunto viene attestato da una Istituzione pubblica (l’AGCM) che l’impresa ha un certo tipo di condotta etica e ha una qualità di governance che la rende solida nel tempo. Questo aspetto è tenuto fortemente in considerazione sui mercati internazionali. COSTO IMPLICITO: la mancata presenza del Rating di Legalità diminuisce la possibilità di intrattenere rapporti proficui con partner stranieri per la commercializzazione dei propri prodotti, ad esempio, o per la stipula di accordi.
SECONDO: le principali ragioni per cui le imprese richiedono il Rating di Legalità, dalla nostra esperienza, derivano dal fatto che al possesso del Rating è agganciata una legge che sancisce il dovere degli Istituti di Credito e delle Pubbliche Amministrazioni di tenere in considerazione il Rating di legalità quando un’impresa che ne è in possesso si relaziona con loro. Sto parlando del Decreto Mef-Mise n. 57 del 20 febbraio 2014.
Basti pensare al recente voucher digitalizzazione, al bando relativo agli incentivi concessi per le società che producono energie rinnovabili o a ulteriori e diversi bandi pubblici nazionali e regionali che premiano il Rating di Legalità o con precedenza a parità di punteggio o con punteggi aggiuntivi in fase di valutazione o con maggiori riserve finanziarie rispetto alle imprese che non hanno il Rating.
Per una impresa il COSTO IMPLICITO di non avere il Rating di Legalità può essere anche molto alto: sì, perché si può tradurre con una minore possibilità di ottenere risorse che per l’azienda sono preziose e a volte fondamentali. Quando uso il termine “fondamentali”, mi riferisco in particolare anche al fatto che il Rating di Legalità è tenuto in considerazione dal Codice degli Appalti pubblici, in particolare all’Art. 95 in cui viene menzionato che le Pubbliche amministrazioni tengono in considerazione il Rating come criterio premiale nella valutazione delle offerte. Questo significa che spesso il possesso del Rating di Legalità offre all’impresa la possibilità di ottenere punti in più in fase di valutazione e anche pochi punti in più possono fare la differenza tra vincere una gara o perderla.
TERZO: in cinque anni di supporto alle imprese su questi temi, abbiamo notato che ci sono casi in cui il mancato possesso del Rating si traduce in una mancata opportunità: l’esempio è il rapporto banca-impresa. Secondo il Decreto Mef-Mise n. 57 infatti le banche devono tenere conto del possesso del Rating di Legalità in fase di valutazione di un finanziamento in termini di minori costi e tempi di istruttoria e specialmente di migliori condizioni di erogazione.
Avere il Rating di Legalità quindi significa potere chiedere all’istituto di credito migliori condizioni di erogazione ad esempio di un mutuo o di un finanziamento. Abbiamo infatti assistito diverse organizzazioni che volevano avere il Rating perché in questo modo avrebbero risparmiato diverse migliaia di euro di interessi sui finanziamenti richiesti.
Il questo senso non avere il Rating di Legalità è sicuramente un COSTO ECONOMICO NEPPURE TANTO IMPLICITO per l’impresa.
Il Rating di Legalità si prefigura quindi come una opportunità per l’impresa che vuole:
- Aumentare le proprie possibilità di vincere bandi di gara o ottenere finanziamenti pubblici.
- Migliore i rapporti con le banche in termini di condizioni economiche più vantaggiose di erogazione e snellimento delle pratiche di istruttoria.
- Rafforzare partnership internazionali e nazionali, distinguersi sul mercato e migliorare la propria reputazione ed immagine.
Alla prossima news.
Andrea
CLICCA QUI per consultare il Decreto Mef-Mise n. 57 che concede benefici alle imprese che hanno il Rating di Legalità
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