Aumentano in maniera esponenziale le richieste delle imprese all’Antitrust per ottenere il Rating di legalità.
Sebbene le radici del Rating affondino in una mozione legislativa risalente al 2012, finora questo strumento ha rappresentato un profilo di novità, a prescindere dalla tipologia di aziende richiedenti e dal settore in cui queste operano.
La tendenza si è invertita solo a partire dallo scorso anno e, anzi, il Rating di Legalità ha finalmente ottenuto un forte slancio nei primi quattro mesi del 2016, anche grazie al varo del nuovo Codice degli Appalti, contenente alcuni articoli che fanno espresso riferimento al possesso del Rating di legalità ed alle condizioni premiali ad esso associate.
Nel 2016, infatti, le domande per ottenere il patentino di legalità che:
- da alle aziende la possibilità di avere migliori condizioni creditizie nel rapporto con le banche
- da alle aziende migliori possibilità di vincere bandi pubblici ed ottenere finanziamenti
- differenzia le aziende virtuose dalla concorrenza
sono state 2118 rispetto alle 1427 del 2015, con un incremento del 48%.
In crescita anche le attribuzioni che nel 2016 sono state 1499 a fronte delle 1046 dell’anno precedente: il 43% in più.
Poiché il Rating di legalità dura 2 anni ed è rinnovabile su richiesta, moltissime imprese che lo hanno ottenuto hanno poi scelto di rinnovarlo, ed ammontano ad un aumento del 60%: 64 nel 2016 rispetto ai 40 del 2015.
I dati a sostegno di questo trend ascendente sono stati divulgati in occasione del IX Congresso dedicato alla legge 231/2001, organizzato a Roma il 10 marzo u.s.
Il Rating di Legalità è un riconoscimento attivo dall’inizio del 2013, rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che premia le aziende che:
- rispettano la legge,
- sono trasparenti,
- operano secondo sani principi etici.
E’ possibile richiederlo all’AGCM mediante la compilazione di un apposito Formulario in continuo aggiornamento.
Prevede tre livelli di adesione: da un minimo di 1 stelletta a un massimo di 3 stellette.
Permette di ottenere vantaggi, riconosciuti dalla legge (si tratta del Decreto Mef-Mise n. 57 del 20 febbraio 2014), sia nei rapporti con gli Istituti di Credito che con le Pubbliche Amministrazioni.
Per ottenerlo è necessario che l’impresa:
- abbia un fatturato di almeno 2 milioni di euro, rilevabile dall’ultimo bilancio depositato,
- abbia almeno una sede operativa in Italia
- sia iscritta al Registro delle imprese da almeno due anni
- per conseguire le stellette, l’impresa deve dimostrare il rispetto di una serie di requisiti sia normativi che extra normativi.
Dal gennaio 2013, sono giunte all’Autorità 4603 richieste di Rating con 2690 attribuzioni: un parere positivo che ha riguardato il 68% dei casi.
Le imprese che hanno ottenuto la conferma del patentino di legalità sono state 121 (3%), 80 quelle che hanno migliorato il loro punteggio (2%), il rinnovo è arrivato per 108 aziende (3,7%), solo 10 le revoche, mentre i casi archiviati hanno toccato quota 753 (19%).
Il Rating, secondo quanto prevede la legge, “pesa” nella concessione dei finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e nell’accesso al credito bancario.
Gli istituti che non tengono conto del Rating attribuito dall’Agcm in occasione della concessione dei finanziamenti alle imprese, sono tenuti a trasmettere alla Banca d’Italia una dettagliata relazione sulle ragioni della loro decisione.
Il Rating rappresenta una buona opportunità per tutte le aziende di dimostrare il proprio operare responsabile e secondo i principi della legalità, se pensate di ottenerlo parlatene con noi: rating-legalita@bilanciarsi.it!