Il Rating di Legalità è un premio per le imprese, non una punizione – è quanto afferma Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in un’intervista pubblicata dal Fatto Quotidiano.
Nel video, si discute di come il rating sia in realtà una misura premiale, e in funzione del punteggio ottenuto dalle aziende richiedenti col rating, l’Autorità anti corruzione, che si occupa anche di contratti pubblici, ha già elaborato un bando tipo in cui prevede che il rating si a corsia preferenziale per contrattare con la Pubblica Amministrazione.
In effetti, in questi mesi sono stati diversi i bandi emessi dalle P.A. in cui il Rating di Legalità figura come criterio premiale per l’aggiudicazione di agevolazioni o sgravi, ne sono esempio il Bando ISI, il Protocollo di Legalità siglato dal Comune di Parma, la riforma del Codice degli Appalti.
Interesse, quindi, da parte delle pubbliche amministrazioni ma anche dal mondo delle imprese, come ha recentemente confermato un comunicato stampa della Banca d’Italia, in cui si legge che il 66% delle aziende in possesso del Rating di Legalità e richiedenti agevolazioni o credito agli istituti bancari, hanno ottenuto benefici concreti.
Tuttavia, è ancora necessario far capire al mondo imprenditoriale che il Rating non è un castigo, non porta con sé indagini invasive, è anzi un premio, un riconoscimento che mette in evidenza le realtà più virtuose del sistema paese, talmente affidabile che vengono implementati frequentemente controlli a campione e viene revocato in tutti i casi in cui un’impresa venga messa sotto inchiesta per illeciti, rating viene revocato.
E’ importante trasmettere il messaggio che legalità e mercato sono due facce della stessa medaglia e che quindi, la violazione delle regole del mercato comporta un mercato inefficiente con danni arrecati ai cittadini, alle imprese, ai consumatori e allo stato.
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