La differenza tra una consulenza generica e l’originale: la settimana scorsa ho dovuto annullare tutti i miei appuntamenti di lavoro…mi sono preso una brutta influenza con raffreddore, poi febbre e infine la comparsa della tosse.
Martedì sono andato dal medico e mi ha consigliato riposo, stare al caldo e aerosol.
Mercoledì la situazione è peggiorata perchè mi è comparsa la tosse in modo preoccupante. Ho deciso quindi di tornare dal medico che dopo un’accurata visita mi ha consigliato di iniziare con gli antibiotici e uno sciroppo.
Sono andato in farmacia con la ricetta e il farmacista mi chiede: «farmaco originale o generico?»
Questa ambivalenza torna ogni volta che vado con una ricetta in farmacia. Io eseguo rigidamente le indicazioni di mia moglie: sempre originale. Mia moglie a sua volta segue i consigli di mia sorella, tecnico di laboratorio analisi presso l’ospedale, che le ha suggerito di acquistare solo farmaci “originali”.
Mi ricordo che una volta mi recai in farmacia per acquistare dei farmaci per mia moglie e le comprai il generico…dovetti tornare indietro a cambiare il prodotto e non sto a tediarvi sulle menate verbali che mi fece.
Ma perché esistono i farmaci generici? Per far risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale, un generico deve costare almeno un 20% per cento in meno dell’originale.
In origine pensavo anche io che fosse uguale, in quanto mi fu detto che il principio attivo (una sostanza che possiede una certa attività biologica, includendo tutte le sostanze dotate di effetto terapeutico) era lo stesso.
Pensai che il prezzo maggiore era dovuto esclusivamente ai costi del marketing, del brand e dei maggiori ricavi che le multinazionali vogliono avere.
Ogni persona sana di mente vorrebbe risparmiare un 20% pensando di comprare lo stesso prodotto, nel caso specifico un farmaco autorizzato e promosso dal Servizio Nazionale.
Nessuno penserebbe che il prodotto non sia uguale. Oggi il medico non può più indicare nella ricetta il nome di un antibiotico, ma deve inserire solo il principio attivo. Sta poi nel libero arbitrio del paziente scegliere cosa comprare.
Magari la persona chiede consiglio al farmacista e anche qui entra in gioco l’aspetto economico…
Infatti quale è il margine che ha il farmacista sul farmaco originale e quale sul generico?
Poi scopri per prima cosa questo:
È vero che i generici possono avere fino al 20% di principio attivo in meno rispetto ai farmaci originali?
«I generici devono avere la stessa quantità di principio attivo dei farmaci originali — spiega Caputi —. Differenze possono riguardare specifiche variabili, come per esempio la quantità di farmaco che si rileva nel sangue in un dato momento: soltanto se un farmaco dimostra di non discostarsi più del 20% rispetto al corrispondente “griffato” su questi valori può essere considerato “equivalente”. La soglia del 20% non è arbitraria: corrisponde alla differenza massima che si riscontra nella popolazione generale (fatta di individui di altezza, peso, metabolismo diversi e così via) quando si somministra uno stesso farmaco, sia generico che “di marca”».
(Achille Caputi, direttore del Dipartimento clinico-sperimentale di Medicina e farmacologia dell’Università di Messina)
Come seconda cosa, vieni a sapere un aspetto ancora più importante: esistono gli eccipienti che fanno parte del prodotto e servono per far sì che il farmaco si sciolga più o meno velocemente e di conseguenza il rilascio del principio attivo nel corpo avvenga altrettanto più o meno velocemente.
E qui si gioca la differenza dei risultati.
Un farmaco originale inoltre è testato sia sulle persone sane, sia su quelle malate. Il generico solo sulle persone sane al fine di ottenere il principio di ambivalenza (http://www.tantasalute.it/articolo/anziani-attenzione-a-sostituire-i-farmaci-originali-o-brand-con-farmaci-generici/43533/)
Mi chiederete? Cosa c’entra tutta questo con la mia azienda? C’entra eccome.
E’ come se un’azienda prendesse un consulente per un problema che ha, ma il consulente conosce solo in teoria la risoluzione del problema e non l’ha messa mai in pratica.
I risultati per certo non saranno uguali a quelli di un consulente che fa pratica ogni giorno su quegli aspetti e i tempi di risposta saranno altrettanto diversi.
Allora quando scegli un consulente per il Rating di Legalità ti conviene prenderne uno generico e generalista o sceglierne uno originale con una metodologia originale come RATING-FACILE, testata da oltre 150 nostri clienti? (qui puoi trovare una serie di nostre referenze)
….O pensi che sia importante solo risparmiare il 20%?
A te la scelta.
Un saluto e al prossimo articolo!
Andrea Casadei