Il GP di Formula Uno numero 86 c’è già stato quest’anno, ma noi andiamo a fare un’altra corsa, sempre con un numero, anche se di tipo diverso… 15 è il numero di eventi a cui abbiamo partecipato o organizzato sul tema del Rating di Legalità.
La nuova gara che ci siamo imposti è quella di PROMUOVERE COMPORTAMENTI VIRTUOSI in Italia, per gli italiani e per le imprese italiane. Comportamenti che portano BENEFICI TANGIBILI E INTANGIBILI, quindi economici e reputazionali.
Oggi niente dati sulla corruzione anche perché si rischia di star male.
Oggi parliamo di RATING E DI LEGALITÀ. Dare un rating alla legalità non è facile, anche perché quando parliamo di rating ci saltano in mente concetti come “classificazione”, “giudizio”, “valutazione”…il termine rating viene utilizzato per lo più in finanza; ecco la sua storia tratta da Wikipedia:
Si può far risalire l’origine del rating con il documento History of Railroads and Canals in the UnitedStates (Storia finanziaria delle ferrovie e dei canali degli Stati Uniti), pubblicato da Henry Varnum Poor. Durante la sua vita Poor si batté affinché le aziende fossero obbligate a rendere pubblici i propri bilanci, in particolare ai possibili investitori. Riuscì a cogliere questa possibilità il figlio Henry William, che, insieme a Luther Lee Blake, un analista finanziario, creò indici finanziari chiari e trasparenti, fino alla fondazione dell’agenzia di rating Standard &Poor’s.
Quanto ai parametri di valutazione si parte con “A”, si passa a “B” e di solito si finisce con “C”. All’interno troviamo varie gradazioni decrescenti: si parte col massimo giudizio positivo “AAA”, a scalare verso “AA”, “A”… e cosi via.
Il rating è quindi NATO OLTRE UN SECOLO FA per SVILUPPARE UNA MAGGIORE TRASPARENZA delle aziende, cosa che ancora oggi non è avvenuta davvero completamente.
Passiamo al termine “Legalità”.
“Legalità”, nella sua accezione di “essere conformi alle leggi”, e il relativo “principio di legalità”, traggono origini (sempre da wikipedia), dopo la Rivoluzione francese del 1789, venendo di seguito poi elevato a principio costituzionale della Carta Fondamentale, e fra i destinatari figura il legislatore, il quale non potrà demandare ad altri il proprio compito (delegificazione), dovendo provvedere con legge ordinaria. E tale legge sarà soggetta al giudice costituzionale, che vaglierà la corrispondenza ai sommi principi. La legalità ha quindi come fine quello di farci vivere seguendo diritti e doveri per farci vivere in maniera civile e pacifica.
Nel nostro caso la sommatoria dei termini “Rating” e “Legalità” dovrebbe portare alla CONNESSIONE DI DUE CONCETTI FONDAMENTALI: Trasparenza + Principi…due concetti talmente importanti che posso tranquillamente affermare che :
uno + uno non fa solo due ma…
uno + uno fa tre!
Sono 3 gli attori , i protagonisti, i beneficiari di una società volta e votata alla legalità e alla trasparenza:
- IMPRESE
- STATO
- CITTADINI
Così come non può esistere una vera trasparenza senza principi guida, allo stesso modo serve la collaborazione di Imprese, Cittadini e Stato per applicare davvero il Rating di Legalità, in modo profondo e proficuo.
Allora tutti a Monza, di corsa, verso una legalità misurata in stellette: www.odcmb.it