Un progetto di Confcommercio Lucania per rafforzare il Rating

Un apporto al dibattito sulle potenzialità del Rating di Legalità e sui benefici apportati al sistema paese ed alle singole imprese arriva dalla delegazione Lucana di Confcommercio Imprese per l’Italia.
In occasione della Giornata della Legalità, la Confederazione Lucana ha presentato i risultati dellindagine Confcommercio- Gfk Eurisko sui fenomeni criminali in Basilicata, che sottolineano come il “peso” di commercio, attività di alloggio e ristorazione sul valore aggiunto generato dall’economia sommersa ammonta complessivamente a 194,4 miliardi di euro (una percentuale del 25,9% secondo i dati Istat).
Secondo il presidente provinciale di Potenza di Confcommercio Imprese per l’Italia, il dato è in linea con il sentire del 33% del campione di titolari di pmi lucane interpellati, che considera in aumento il fenomeno delle tangenti negli appalti in regione, a fronte del 28% che è il dato medio nazionale.

Per contrastare questa situazione, che registra in Italia sette esercizi abusivi su cento (con un giro di affari complessivo derivante dall’abusivismo, nel solo commercio-servizi, pari ad 8,8 miliardi di euro), Confcommercio Imprese per l’Italia ha presentato un progetto, in sintonia con il Ministero dell’Interno, sulla cornice originaria del “Protocollo per la Legalità e la Sicurezza”, finalizzato all’adesione delle aziende e al relativo riconoscimento ai fini dell’attribuzione del Rating di Legalità, dal regolamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Le imprese lucane che hanno ottenuto il riconoscimento del “rating di legalità” dall’entrata in vigore del regolamento sono aumentate da quattro (2014) a 25 (2015). La percentuale ridotta che riguarda la Basilicata – precisa Confcommercio – dipende per buona parte dal requisito essenziale per l’accesso (fatturato sopra i 2 milioni di euro), che esclude le imprese dei servizi (commercio più altri servizi) che non possono richiedere il rating di legalità: il 97,4% delle imprese del settore. In particolare quelle piccole e piccolissime aziende che costituiscono la larga parte dell’imprenditoria e del tessuto economico del nostro Paese, oltre che del terziario, sono automaticamente tagliate fuori dalla possibilità di ottenere il rating.
Secondo la proposta di Confcommercio il possesso del Rating può essere assimilato al possesso di un titolo di merito premiante ed attribuito unicamente alle realtà votate alla trasparenza, alla legalità e che abbiano adottato strumenti e prassi di responsabilità sociale.
In un contesto economico gravato da significativi tassi di economia sommersa ed illegale servono strumenti in grado di premiare quelle imprese che del ‘fare business’ sano, trasparente, legale ed etico, connotano la propria attività quotidiana. Questi sforzi, dovrebbero essere confortati da semplificazione da parte dello Stato, affinché agevoli le imprese e le alleggerisca dalla burocrazia, specie quando creano lavoro, reddito e benessere.
Il contributo di Confcommercio Lucania è una delle molte voci istituzionali ed imprenditoriali che, in questi mesi, hanno preso posizione nei confronti dell’iniziativa del Rating di Legalità.

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